C’è chi è fermamente convinto di averlo ancora accanto e chi invece lo saluta e lo lascia andare per sempre, ma dove va l’anima del cane quando muore? La risposta.
Il momento dell’addio è molto difficile da affrontare sia per un cane che vede andare via il suo padrone sia per l’umano che deve dire addio al suo amico a quattro zampe. E’ normale chiederselo: se il corpo può essere seppellito, dove va l’anima del cane quando muore? Tutte le possibili risposte.
Il corpo di un animale defunto può avere vari ‘destini’ come quello ad esempio di essere seppellito nel nostro giardino privato oppure di un terreno appositamente adibito a cimitero per animali. Nonostante i controlli della Asl per stabilire se il posto è adatto o no allo scopo, tuttavia non tutti i cani possono essere sepolti poiché dipende dalla causa che ha determinato la loro fine.
Infatti in caso di malattia infettiva come la rabbia canina, Fido non potrà essere seppellito (per evitare il rischio di infestazione) ma solo cremato: l’operazione sarà affidata a ditte specializzate che si occuperanno del suo smaltimento. Vi sono infatti dei servizi funerari che consentiranno al padrone di dare un degno addio al suo animale e dirgli addio.
Ma che cos’è l’anima? Le accezioni principali sono due: spesso la parola sta ad indicare lo spirito vitale dell’animale, ma anche la capacità di provare ed esternare dei sentimenti. In entrambi i casi dunque è possibile affermare che i cani ne hanno una: ma dove va dopo la sua morte?
Le religioni possono dare risposte differenti a questa domanda: in particolare l’induismo e il buddismo credono nella reincarnazione, in un ‘trasferimento’ in un altro corpo, per continuare a dare amore, senza venire mai meno in questa ‘missione’. In questo modo dunque l’anima non morirà mai poiché ci sarà sempre un altro essere vivente a darle vita (nel caso del buddismo il cane defunto avrà una settimana per restare in contatto coi suoi cari in lutto prima della reincarnazione).
La Chiesa cattolica invece non si è mai espressa chiaramente in merito e non ha mai parlato di un ‘paradiso per gli animali defunti’ ma, essendo definiti ‘esseri viventi’ alla pari degli umani nelle Sacre Scritture, è lecito supporre che ci sia posto anche per loro in cielo. Ma allora perché vi sono dubbi? Perché nella religione cattolica solo l’uomo in quanto essere cosciente, che esegue e rispetta i comandi di Dio, può ascendere alle sfere celesti.
Fin dall’antichità il percorso dell’anima di un animale defunto sembrava non ‘lasciare’ mai definitivamente il suo padrone e coloro che lo avevano amato in vita: pensiamo ad esempio ai gatti in Egitto ma anche all’anima dei cani per le tribù indigene americane, che credono che essa continui a proteggerli anche dall’aldilà.
Ma perché spesso si sente parlare del ‘ponte dell’arcobaleno’ e di cosa si tratta? Si tratta di un ponte di passaggio appunto da una vita all’altra, che i cani defunti dovranno percorrere per ritrovarsi in un luogo felice con gli altri animali che li hanno preceduti. Secondo la leggenda tramandata dalle tribù nord-americane, questo ponte è collocato prima del paradiso, un enorme spazio verde, pieno di fiori colorati e ruscelli, dove Fido potrà ‘aspettare’ il padrone quando anche lui passerà all’altra vita.
In generale tutte le teorie e le convinzioni che la vita del cane non finisca con la sua morte è di grande aiuto per i padroni ad affrontare un lutto per la perdita di uno di loro: fa bene al cuore sia pensare che si trovino in un posto migliore, liberi dalle sofferenze che hanno patito in vita, sia in un luogo dove sarà possibile rendere omaggio alla loro memoria.