È un momento di condivisione e comunione particolarmente importante tra il cane ed il suo padrone: la passeggiata giornaliera però, può trasformarsi anche in un incubo.
Passeggiare con il proprio cane è un momento di condivisione e comunione particolarmente importante per il rapporto tra l’animale e l’uomo, che ha implicanze di tipo affettivo, relazionale, sociale, salutare, nonché di tipo cognitivo ed emotivo. Tuttavia, quanti di noi abbiano avuto o ancora abbiano il piacere di condividere la propria vita con gli “eredi” dei lupi, sanno bene che non sempre è così semplice.
Talvolta ci possiamo essere imbattuti in caratteri particolarmente docili e mansueti, semplici da educare e da addestrare; in altri casi, invece, in cani particolarmente cocciuti, ribelli e finanche aggressivi. E così le passeggiate all’aperto, tra altre persone ed animali, hanno probabilmente rappresentato l’esatto contrario della piacevolezza e del divertimento e ci hanno costretti a numerose tensioni ed a stati di costante allerta.
Ebbene, come rendere questi momenti occasioni di rafforzamento del legame, divertenti ed arricchenti? Alcuni esperti addestratori ci vengono in aiuto e, per questo articolo, ci offrono consigli utili su un “alleato” essenziale e prezioso per qualsiasi camminata con il nostro cane, ovvero il guinzaglio: scopriamo come adoperarlo al meglio.
Utilizzare il guinzaglio del nostro cane come un valente alleato per la sua educazione
Partiamo da un primo principio: non usciamo di casa se ci accorgiamo che il nostro cane è particolarmente agitato. Aspettiamo che si calmi, ad esempio giocando un po’ con lui o facendogli le coccole. Inoltre, dimentichiamo i collari punitivi: utilizzare guinzagli a punte, ad impulsi elettronici o a strappo non ci condurrà al raggiungimento del nostro obiettivo. E rischiano inoltre di nuocere gravemente alla salute tanto fisica quanto psichica del nostro cane. Cerchiamo invece quello più adatto a lui, valutando anche l’opzione delle pettorine che distribuiscono la pressione su gran parte del corpo invece di concentrarla esclusivamente sul collo.
Inoltre, premuriamoci di non rispondere agli strattoni del nostro cane con strattoni effettuati da parte nostra: meglio fermarsi, ogni qualvolta il nostro cane cominci a tirare. Dunque attendere che si plachi e, a quel punto, riprendere la camminata. Anche il nostro passo è fondamentale: non scordiamo che tendenzialmente i cani sono più veloci delle persone; dunque è essenziale trovare un equilibrio tra entrambe le camminate, senza pretendere che l’animale si adegui soltanto alla nostra: perché in questo caso lo strattonamento sarà senz’altro inevitabile.
Ancora, per quanto talvolta possa non essere così semplice, abituiamoci a mostrare sempre calma e sicurezza: in questo modo il nostro cane verrà “influenzato” dal nostro stato d’animo, aumenterà in lui la fiducia nei nostri confronti e percepirà che siamo noi a controllare la situazione. Viceversa, avvertirà insicurezza e pericolo, si agiterà e tenterà di prendere il comando della situazione, tornando a strattonare. Non dimentichiamo, inoltre, che il confronto con esperti del settore può essere particolarmente utile ed istruttivo e farci trovare i consigli giusti per rendere il momento di passeggiata con il nostro fedele animale tra i più belli e piacevoli delle nostre giornate.
