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Sentenza storica per i padroni di animali domestici: la cassazione ti dà ragione, ecco quanto guadagni se succede anche a te

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Loris Porciello

La Cassazione ha emesso una sentenza storica per tutti i padroni di animali domestici: da oggi la legge tutela di più il rapporto con gli amici a quattro zampe.

Finalmente a tutelare tutti i padroni degli animali domestici ci ha pensato proprio la Cassazione. Adesso in tutti questi casi si avrà sempre ragione ed a dirlo è la legge. Andiamo a scoprire quindi che cosa cambierà a breve per tutti coloro che sono affezionati ad un amico a quattro zampe.

Che cosa ha deciso ultimamente la Cassazione (curadelcane.it)

Tutti gli amanti dei cani e dei gatti dovranno fare molta attenzione, specie quando si vive in coppia e si ama lo stesso amico a quattro zampe. Infatti quando ci si separa può capitare che non si ama più il proprio partner, ma si continua ad amare l’animale con cui ha condiviso l’abitazione. Adesso però a tutelare tutti coloro che sono costretti al doppio addio ci ha pensato l’ultima sentenza della Cassazione in materia.

Infatti tutti coloro che si ritrovano in questa situazione avranno diritto al risarcimento dei danni alla salute causati dalla separazione netta e violenta dall’animale a cui ci si era affezionato. Uno dei presupposti per poter presentare la richiesta  è la dimostrazione di essere l’unico ed il solo padrone del cucciolo in questione. Andiamo dunque a vedere nel dettaglio che cosa è accaduto.

La Cassazione ha deciso, svolta per chi i possessori di animali domestici: in questi casi hai ragione

La decisione epocale della Cassazione è arrivata dopo il ricorso di una ex che chiedeva la reintegrazione del proprio animale domestico dopo la separazione dal suo compagno. Proprio a causa del cane in questione inoltre, i due spesso si ritrovavano a litigare furiosamente. Per questo motivo si è qualificato non solo un danno alla salute, ma anche un danno di natura patrimoniale.

Cosa succede all’animale dopo la separazione (curadelcane.it)

La Suprema Corte però ha sottolineato che sono diversi gli effetti giuridici e gli stessi beni protetti, trattandosi in un caso della tutela della persona e nell’altro per il possesso dell’animale domestico.

L’animale della coppia, convivente con di due proprietari non è utile al principio del possesso vale il titolo, visto il suo essere un bene mobile. L’unica via però per decidere chi è il possessore esclusivo del cane è, come anticipato, la dimostrazione dell’esclusiva proprietà in capo ad uno dei due ex conviventi. Ciò avviene attraverso un certificato dell’anagrafe che riporterà dal pedigree alla fattura d’acquisto: solo in questo caso si potrà integrare una fattispecie simile al caso in esame e ottenere il risarcimento.

Loris Porciello

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