Quindici cuccioli sono stati trovati in condizioni terribili a Novara. La notizia ha sconvolto tante persone, cosa è successo.
Non accenna a diminuire il fenomeno dei maltrattamenti sugli animali. Ogni giorno arrivano notizie terribili su come vengono trattati cani e gatti, presi di mira dalla crudeltà umana. Quando queste azioni criminali accadono, la risposta sta nella difficoltà a comprendere che gli amici a 4 zampe hanno dei diritti. Nonostante le leggi che li tutelano, questi purtroppo continuano a essere violati quasi quotidianamente con migliaia di cani e gatti maltrattati.
Abbandoni, violenze fisiche, negligenza. Questi sono alcune delle terribili violenze che ancora oggi subiscono cani e gatti dai loro proprietari o da persone sconosciute. Secondo le statistiche la maggior parte degli autori sono persone conosciute all’animale, soprattutto i loro stessi proprietari a cui i pelosi ripongono fiducia. Altre violenze accadono nei cosiddetti allevamenti abusivi, come il fatto vergognoso accaduto in provincia di Novara. Questa notizia ha sconvolto tutta la provincia e ha fatto infuriare i movimenti animalisti. Ecco cosa è successo e le condizioni dei poveri cuccioli.
Scoperto un lager per cani: raccapriccianti le condizioni dei cuccioli
Una notizia orribile ha sconvolto la provincia di Novara, dove 15 cani di razza erano allevati in condizioni terribili in un rifugio chiamato “lager” per come venivano trattati gli animali. E’ successo a Borgo Ticino e il rifugio abusivo è stato scoperto dai Carabinieri forestali di Oleggio e i Carabinieri del paese, con l’aiuto dei veterinari del servizio pubblico. L’uomo, originario di Pombia, è stato denunciato con un’accusa infamante: maltrattamento di animali. La notizia è uscita sul quotidiano La Stampa.
Tutto è cominciato quando gli attivisti vegani dell’associazione Avi (Associazione Vegani internazionali) e il leader del Fronte Animalista avevano ricevuto una segnalazione sulla presenza di questo “lager” nel paese. La polemica è stata molto accesa con il Fronte Animalista che si è scagliato contro il commercio dei cani e ha scritto: “E’ ora di chiudere questi posti, si lucra sulla vita dei cani, oltre a tenerli in condizioni pessime. I cani non si allevano, non si vendono e non si comprano. Si adottano da volontari e canili seri”.
Dopo la segnalazione è stato scoperto che i 15 cuccioli vivevano in condizioni igieniche precarie ed erano rinchiusi in una struttura inadeguata dal punto di vista della sicurezza. Da qui è partita una denuncia e lo scandalo è diventato pubblico, fino alla liberazione dei poveri cani che ora vivono in un luogo sicuro e protetto pronti per l’adozione.