Quasi quattrocento cani sono stati salvati da un allevamento lager in provincia di Caserta: ecco l’iter da seguire per offrire una casa a questi quattro zampe.
Quasi quattrocento cani stipati in piccolissimi box dovrebbero fare moltissima confusione. Eppure a Casaluce, nell’allevamento lager, non è così. Un silenzio regna sovrano. Un silenzio che maschera i maltrattamenti, l’assenza di cibo, la mancanza d’acqua e la morte. Nelle scorse settimane, a seguito di segnalazioni e denunce, questo luogo è stato finalmente sequestrato. Gli animali reclusi al suo interno sono stati così salvati dopo un passato di sofferenze e di sopraffazione. Il loro presente è al momento incerto, ma chiunque potrà cambiare il loro futuro. Proprio in questi giorni, infatti, chi vorrà potrà decidere di offrire una casa e regalare una nuova vita a uno dei cani liberati dall’allevamento illegale in provincia di Caserta.
Al via le richieste per l’adozione dei quattrocento cani salvati dall’allevamento lager di Casaluce
La Consigliera Regionale della Campania, Roberta Gaeta, ha spiegato l’iter procedurale per l’adozione dei cani dell’allevamento di Casaluce. La donna ha condiviso sui propri profili social un post con le indicazioni da seguire per adottare un quattro zampe.
Dopo il sequestro dell’allevamento, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord ha delegato il Nucleo Carabinieri CITES di Napoli all’esecuzione delle procedure di affidamento della maggior parte dei cani salvati. Per inviare le istanze di affidamento gli interessati dovranno rivolgersi esclusivamente alla mail istituzionale del Nucleo Carabinieri CITES di Napoli (042922.001@carabinieri.it). Nella comunicazione i richiedenti dovranno indicare un recapito telefonico e allegare un documento di identità del soggetto che intenderà ricevere in affidamento definitivo il cane.
A disporre l’affidamento sarà l’esito di una valutazione svolta dal Nucleo CC CITES. Sulla base dei parametri stabiliti dall’Autorità Giudiziaria, sarà richiesto il versamento di una quota cauzionale del valore massimo di cinquanta euro. Le istanza provenienti da privati saranno trattate con preferenza. Saranno prese in considerazione, poi, le richieste da parte di associazioni animaliste che dimostrino la loro affidabilità. Le istanze avanzate da soggetti operanti nel commercio degli animali non saranno invece considerate.
Nell’allevamento di Casaluce vivevano trecentosettanta cani di simil razze pregiate. Tra le razze canine principali ci sono esemplari di Golden Retriever, di Cocker spaniel inglese, di Basset Hound, di Maltese, di Bassotto, di Siberian husky. Quando il nucelo Carabinieri è entrato nella struttura hanno trovato moltissimi cuccioli senza vita, condizioni igieniche precarie, animali rinchiusi in piccole gabbie per conigli e in box privi di cibo e acqua. Secondo il censimento fatto sul posto dall’Asl, l’allevamento ospitava circa trecento settanta cani, di cui molti erano cuccioli di pochi giorni di vita.
I cuccioli appena nati erano stipati tutti insieme, spesso senza le madri o con madri diverse dalla propria. Il proprietario dell’allevamento, Saverio Marino, ha ricevuto una denuncia per maltrattamento di animali, mentre la struttura è stata oggetto di un sequestro preventivo. Carmine Munno, responsabile locale del Partito Animalista Italiano e il primo a denunciare ai Carabinieri la situazione in cui versavano i cani di Casaluce, ha ricevuto la nomina come custode giudiziario. Il 9 ottobre scorso, Carmine Munno era riuscito a entrare nella struttura e si era reso subito conto delle precarie condizioni in cui versavano gli animali. Così ha raccontato: «C’era di tutto. Ho visto un cucciolo di Beagle molto deperito mangiare un pezzo di polistirolo. Alcuni erano dentro gabbiette per conigli, poi c’erano Golden Retriever pieni di escrementi, e Volpini di Pomerania senza peli e in gabbie per uccelli».
A seguito di proteste e denunce, la Procura di Napoli Nord ha dato il via alle operazioni di sequestro e al salvataggio dei cani. I video denuncia delle condizioni degli animali sono stati subito condivisi sui social network, in particolare sul profilo Facebook di Carmine Munno (account social @Carmine Munno). Sin da subiti le immagini hanno avuto una vasta risonanza sul web, facendo indispettire chiunque abbia a cuore la salute degli animali. Adesso chi vorrà potrà regalare un futuro migliore ai cagnolini di Casaluce, compilando le istanze per l’adozione di questi quattro zampe. (di Elisabetta Guglielmi)