Anche in Italia si diffondono gli asili per i cani. Ecco quanto costano e perché le famiglie li lasciano in queste strutture accoglienti e qualificate.
In Italia la scuola materna statale fu istituita il 18 marzo del 1968, con la legge 444. L’introduzione di queste strutture nel territorio influenzarono positivamente l’occupazione femminile, consentendo alle donne di poter cominciare a lavorare prima del compimento del sesto anno del bambini. Prima di allora, infatti, una donna doveva aspettare sei anni per rientrare nel mercato del lavoro e l’accorciamento di questi tempi ha incoraggiato le donne ad avere maggiori possibilità di reinserirsi nel mercato occupazionale
Questo permise all’occupazione femminile di raddoppiare e salire al 33% negli anni ’70, una crescita arrivata ai dati odierni, 51,3% anche se i dati non sono così positivi poiché la battaglia sugli asili nido è ancora aperta e le donne devono attendere spesso 3 anni per rientrare nel mercato del lavoro. Forse non tutti sanno che queste strutture esistono anche per animali domestici e sono altresì utili per aiutare gli italiani a conciliare lavoro e famiglia.
Gli asili per cani sono molto diffusi in Lombardia e in Lazio, soprattutto a Roma e aumentano le richieste. Funzionano come le scuole materne per bambini, consentendo agli animali di socializzare e ai loro padroni di conciliare lavoro, tempo libero e gestione dei loro pelosi. Proprio come le mamme che lasciano i bimbi nelle scuole di infanzia per andare a lavorare o avere un pò di svago. Perché il funzionamento è proprio lo stesso: gli animali vengono affidati alcune ore, dove vengono accuditi, coccolati e dove possono anche giocare.
C’è chi la considera un’esagerazione, ma in realtà non è così. Ricordiamo che nemmeno gli asili per i bimbi erano visti bene negli anni ’70, così come le mamme che lasciavano i bimbi in queste strutture. Poi è toccato ai nidi, che fino a 15-20 anni fa non erano accolti positivamente e le madri che ne usufruivano non erano ben considerate. Ma il progresso porterà anche ad accettare che una famiglia e, molto spesso la donna, voglia lasciare anche il cane nel suo asilo, perché, ricordiamoci, anche la gestione dell’animale domestico è spesso un’incombenza che spetta alla parte femminile.
E’ importante considerare che chi gestisce queste strutture sono persone certificate per accoglierli e accudirli. La diffusione degli asili per cani ha diminuito il numero di quelle famiglie che lasciano da soli i propri cani e in casa. Non si deve confondere con la pensione, poiché qui i pelosi vengono lasciati per diversi giorni o settimane quando le persone vanno in vacanza.
Andiamo ai costi. Il prezzo medio per lasciare il proprio cane all’asilo va dai 10 e 15 euro, oppure c’è chi offre un carnet che comprende un numero di ingressi. Per 10 ingressi si va a 100 a 150 euro, mentre quello mensile va dai 300 ai 400 euro al mese.