Raggiungono i 2 milioni le specie che in Europa sono a rischio estinzione: inserite nella Lista Rossa lasciano emergere uno scenario sempre più preoccupante.
In seguito alle ultime stime del WWF, al report dell’IPBES e da un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica PLOS ONE, con sede a San Francisco, e dal contributo di alcuni ricercatori presso il Museo di Storia Naturale di Lussemburgo, si è iniziato a parlare di una Lista Rossa delle specie a rischio. I risultati, al di là di ogni semplice retorica, ci spingono dunque a confrontarci con un argomento sempre più funereo da trattare. L’estinzione delle specie è un problema globale che sta diventando sempre più serio ed urgente, e i ricercatori ci invitano a considerare ora, osservando quali sono – fra queste – quelle con un più precario stato di conservazione, come agire per poter almeno rallentare tale disfatta. Il raddoppiare del numero di vertebrati o invertebrati, o delle specie di mare o di terra considerate a rischio estinzione, sembra non ci darci più speranza.
Le scoraggianti notizie provengono dall’Europa. Anche il Parlamento Europeo si è impegnato a diffondere l’allerta. La biodiversità sta scomparendo, inoltre, non solo in Europa ma in tutto il mondo, specificano gli esperti. E per tal ragione sempre più specie sono a rischio estinzione in tempi sempre più brevi, per un totale di 14.669 specie presenti – ad oggi – nella Lista Rossa.
I ricercatori hanno dunque appurato come siano già più di 2 milioni le specie a rischio imminente. Il primo passo per proteggere le specie a rischio estinzione è l’identificazione delle aree di importanza ecologica. Queste aree sono spazi naturali che devono essere protetti per la loro importanza per gli ecosistemi. Ci sono molte ragioni per cui alcune specie animali sono a rischio di estinzione. La perdita di habitat, ad esempio, la caccia e la pesca eccessive, il cambiamento climatico oppure l’inquinamento sono soltanto alcune delle principali cause della perdita di specie.
Fortunatamente, alcune specie a rischio estinzione sono state in grado di raddoppiare le loro popolazioni grazie all’impegno di molti ambientalisti e organizzazioni in tutto il mondo. Si pensi, ad esempio, all’attenzione per la salvaguardia delle api – per quel che riguarda gli insetti – oppure al panda gigante. Una specie, quest’ultima, ritenuta iconica e al contempo rischio di estinzione. L’aumento del 17%, nel caso del panda, è stato possibile grazie alla conservazione degli habitat naturali e ai programmi di riproduzione in cattività.
Eppure, al di là – ad esempio – alla sacralità dei gatti, sempre più frequente anche in alcune zone della nostra penisola, non solo gli animali sono a rischio di estinzione. Anche le piante stanno scomparendo. Fortunatamente però, anche alcune specie vegetali a rischio di estinzione sono state in grado di raddoppiare le loro popolazioni, come ad esempio l’Orchidea Rosa, che però si trova tendenzialmente nella parte meridionale degli Stati Uniti.
Nonostante questi numerabili successi, c’è ancora molta strada da fare per proteggere tutte le specie a rischio di estinzione. Ci sono ancora molte specie al limite della sopravvivenza e la nostra azione è necessaria per proteggerle. Il cambiamento climatico rappresenta una delle maggiori minacce per la biodiversità e questo richiede una rapida azione contro l’inquinamento dei combustibili fossili. Inoltre, dobbiamo porre fine alla distruzione degli habitat naturali e alla caccia illegale.
Infine, nonostante il duplicarsi delle popolazioni di alcune specie a rischio ci dia un’apparente speranza, dobbiamo continuare a lavorare duramente per proteggere tutte quelle che rimangono in uno stato di maggiore pericolo. Anche piccoli sforzi possono favorire un significativo cambiamento. Ad esempio, banalmente, prendendo in considerazione l’utilizzo di prodotti eco-friendly.