Un esperimento su TikTok che coinvolge i nostri amici a quattro zampe. Un’utente ci è riuscita e il suo cane ora lo fa perfettamente.
Una tiktoker ha insegnato al proprio cane come fare e riconoscere i colori. Un esperimento ben riuscito che ha trovato l’approvazione degli utenti. Ormai siamo a piena conoscenza del fatto che i cani sono degli esseri intelligentissimi e che sono capaci di cose incredibili. Molto spesso sono più sensibili ed empatici di noi esseri umani. Questo cane del video ha imparato a riconoscere i colori. Leggiamo di più su di lui e la sua padrona.
Non ci stupisce più ormai l’intelligenza e la creatività degli animali, tanto più quella dei cani. La tiktoker Marty, conosciuta su TikTok come @Martyeyuko, ha insegnato al proprio cane di nome Yuko per l’appunto, a riconoscere i colori. La ragazza per l’esperimento mette il suo cane dinnanzi a delle stoffe diverse e poi gli chiede di toccarle. Il cane tocca quella del colore sbagliato, e la padroncina lo corregge indicandogli quella giusta e richiedendogli il colore esatto. Così facendo lei dice, si può insegnare al vostro cane come riconoscere i colori. Quando il cane poi ripete l’azione e riconosce il colore esatto la sua padrona lo premia.
Marty, la creatrice del video, dice che ripetendo questa azione più volte si riesce a insegnare la tecnica di memorizzazione dei colori al proprio amico a quattro zampe. Una volta che il vostro cane ha recepito il comando di toccare a una determinata stoffa, basterà continuare sostituendo il comando “tocca” con il nome di un colore. Così facendo l’animale impara a memorizzare le diverse colorazioni. Ma come fa a riuscirci davvero?
Come già detto, i cani sono molto intelligenti e soprattutto facilmente addomesticabili. Questo incide sull’insegnamento di questa pratica. La spiegazione del fenomeno però è riconducibile a una teoria psicologica, quella di Pavlov.
Lo scienziato di origine russa Ivan Pavlov studiò nel novecento il fenomeno del riflesso condizionato. L’esperimento di Pavlov fu questo: associò molte volte la presenza di un pezzo di carne a un cane con il suono di un campanello.
Quello che ne conseguì fu che alla fine delle sue prove, l’uomo notò che suonando il campanello anche una sola volta, riusciva a provocare la salivazione del cane. Insomma, la salivazione non era causata dal cibo, ma da un riflesso condizionato che veniva provocato da Pavlov stesso e quindi artificiale. Lo stesso dunque accade per i colori. Sentendo il nome di un colore lui lo associa a quella stoffa di quella colorazione.