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Invasione sul campo da golf: cobra semina il panico tra i giocatori

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Elisabetta Guglielmi

In Sudafrica, un cobra ha seminato il panico in un campo da golf: il velenoso rettile è comparso all’improvviso spaventando tutti i presenti. 

Un cobra è entrato nel campo da golf (Screenshot video Instagram – Elitha Peachey – curadelcane.it)

In una tranquilla e soleggiata mattinata un gruppo di persone sta giocando in un campo di golf. All’improvviso, tra buche e bandierine, strisciante sull’erba verde, compare un cobra. Non si tratta di un racconto del terrore, ma di un fatto realmente accaduto in Sudafrica. Il pericoloso serpente dal morso letale ha invaso un campo da golf sudafricano, l’Atlantic Beach Golf Club di Cape Town. Subito si è scatenato il panico tra i membri del circolo di golf. Tra l’agitazione generale, i più coraggiosi ne hanno approfittato per avvicinarsi al serpente e immortalare il momento con foto e video.

Sudafrica, un velenoso cobra invade il campo da golf: il video del rettile dal morso fatale

Così ha fatto Elitha Peachey. La donna sudafricana, che stava giocando a golf proprio in prossimità del punto in cui è comparso il cobra, ha realizzato un filmato del rettile. Il video è stato poi condiviso sull’account Instagram della stessa Elitha (all’account social @Elitha Peachey).

Il velenoso serpente ha spaventato i giocatori di golf (Screenshot video Instagram – Elitha Peachey – curadelcane.it)

Il filmato condiviso su Instagram mostra il cobra mentre striscia minaccioso sul campo da golf. Il pericoloso serpente è stato dopo alcuni minuti catturato da un addetto ai lavori presso il circolo di golf. L’uomo è coraggiosamente intervenuto, immobilizzando il cobra e liberandolo poi in natura. Il motivo per il quale il serpente si era avvicinato tanto alle persone, entrando nel campo da golf, appare chiaramente comprensibile dal video condiviso sui social.

Il cobra per sfuggire alla mangusta è finito nel campo da golf (Screenshot video Instagram – Elitha Peachey – curadelcane.it)

Le immagini mostrano, infatti, come il serpente stia fuggendo da uno dei pochissimi predatori che ha: la mangusta. Osservando con attenzione il filmato si potrà vedere, dietro al cobra, un esemplare di mangusta seminascosto tra la vegetazione. Le manguste, chiamate anche erpestidi (dal nome scientifico di Herpestidae, secondo la classificazione tassonomica), fanno parte dell’ordine dei carnivori e si distinguono in trentaquattro specie. Questi animali vivono nell’Asia meridionale e sud-orientale e in Africa. Caratterizzate da un corpo allungato, dalle zampe corte e dal muso appuntito, sono considerate i principali predatori, insieme ai rapaci, dei serpenti.

In Il libro della giungla il noto scrittore Rudyard Kipling ha raccontato dello scontro tra una mangusta, chiamata Rikki-tikki-tavi, e un cobra. Da allora, nell’immaginario collettivo è prevalsa l’idea che le manguste si nutrano esclusivamente di serpenti. In realtà, le manguste cacciano prevalentemente piccoli vertebrati, insetti e altri invertebrati e di rado frutti e piante. Quando ne hanno l’opportunità cacciano anche i cobra, proprio come ha fatto l’animale mostrato nel video condiviso su Instagram.

Il serpente che ha invaso il campo da golf è un esemplare di Naja nivea, il cobra del Sudafrica, uno dei serpenti più velenosi dell’intero continente africano. Con il termine “cobra” (derivante dal portoghese con il significato di “serpente con il cappuccio”) si indicano tutti gli elapidi in grado di allargare le costole per formare un cappuccio. Quando si sentono minacciati o devono cacciare una preda, i cobra sollevano la parte anteriore del corpo ed estendono le nervature del collo. L’areale di diffusione dei cobra si estende, oltre che nella Provincia del Capo, anche in Botswana meridionale e in Namibia.

Questi serpenti, caratterizzati da una colorazione che varia dai toni scuri del nero e del marrone scuro a toni più chiari del giallo e del beige, ha un morso letale. Come spiegato dall’African Snakebite Institute, insieme al mamba nero, il cobra del Sudafrica è responsabile della maggior parte dei morsi di serpenti fatali in Africa. Il veleno di questi rettili è neurotossico e può compromettere velocemente la respirazione nelle prede.

Il coordinatore dell’Enpa ha ricordato come nei centri urbani «i serpenti velenosi come le vipere sono estremamente rari, mentre sono più frequenti in zone boschive o nei pressi di parchi». Proprio a seguito dei sempre più frequenti episodi di avvistamento di serpenti in città, sul profilo Instagram dell’Enpa (account social @enpa_ milano), è stato condiviso un post per spiegare le differenze tra le specie di serpenti, tra quelle velenose come le vipere e quelle innocue come le bisce o il biacco. Entrambe sono specie molto diffuse in Italia, non solo nelle zone boschive o in campagna ma anche in città. Gli esemplari presenti nei centri abitati sono del tutto innocui sia per le persone che per gli animali.

Le tre specie si differenziano per diversi aspetti, in particolare per gli occhi e per le dimensioni. Mentre il biacco ha una lunghezza compresa tra un metro fino a quasi due metri, la vipera è lunga non più di ottanta centimetri. Il biacco attacca solo per difesa, ma nella maggior parte dei casi si allontana quando si trova a contattato con l’essere umano; può avere una colorazione nera e gialla ma anche nera, grigia e marrone. La biscia d’acqua (nome comune per indicare la natrice) si muove in prossimità dei corsi d’acqua e può raggiungere una lunghezza di oltre due metri; di colore grigio verde o nero con una sorta di collare disegnato sulla nuca, la biscia ha una pupilla di forma tonda molto differente dalla sottile pupilla delle vipere. Anche le bisce, come il biacco, hanno un atteggiamento poco offensivo. (di Elisabetta Guglielmi)

Elisabetta Guglielmi

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