Una cagnolina di razza American Pit Bull Terrier è convinta di essere un felino domestico: cresciuta con i gatti si sente uguale a loro e ne imita ogni comportamento.
Si arrampica sul tiragraffi, si siede sul davanzale della finestra, sale sulla cima del divano. Tutto ciò con estrema attenzione e tanto impegno. Non si tratta però di un gatto, ma di una cagnolina di razza American Pit Bull Terrier di circa trenta chilogrammi. La cucciola, cresciuta con i gatti e con un cane di razza Chihuahua, non ha molta consapevolezza delle sue dimensioni e del suo peso. Convinta di essere anche lei un felino domestico, proprio come i suoi fratelli micetti, si comporta come tale.
La cagnolina di razza Pit Bull è convinta di essere come i suoi fratellini gatti: il video da non perdere
Il video che testimonia il comportamento della dolce cagnolina Pit Bull è stato condiviso sul profilo Instagram dedicato alla diffusione di immagini di quattro zampe, Pit Bull so cute, all’account social @pit bull so cute. Questo canale Instagram raccoglie, come si legge nella descrizione del profilo, la “più grande comunità di amanti dei cani” (in inglese: The Biggest Community of Dog Lover).
Il video della cagnolina di razza American Pit Bull Terrier era già stato condiviso sul profilo Instagram che la proprietaria della cucciola le ha dedicato. All’account social @blue pittie willie, la donna che vive con lei condivide quotidianamente foto e filmati della quattro zampe, una Pit Bull di nome Willie. Come spiegato dalla padrona, la cagnolina è cresciuta in compagnia di due gatti e di un cane di razza Chihuahua dal manto nero.
Nonostante la quattro zampe sia diventata ormai adulta, non ha consapevolezza delle proprie dimensioni e del proprio peso. Convinta di essere esattamente come i suoi fratellini gatti, la dolce Willie si arrampica sui mobili, sul divano e sul tiragraffi. La Pit Bull sembra aver sviluppato una sorta di imprinting nei confronti dei felini domestici.
L’imprinting è un concetto definito dal biologo austriaco Konrad Lorenz. Con questo termine si indica quel particolare tipo di apprendimento istintivo che avviene entro le ventiquattro / quarantotto ore dopo la nascita di un essere vivente. Il vocabolo deriva dall’inglese “impront”, cioè “stampare”, “imprimere”. Konrad Lorenz (Premio Nobel per la medicina e la fisiologia nel 1973) ha utilizzato il vocabolo proprio in riferimento all’osservazione del comportamento di anatre e oche che, subito dopo essere nate, tendono a seguire la prima cosa o il primo essere vivente che vedono in movimento, convinti che sia la loro madre.
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Arrivata in una casa dove vivevano due gatti, Willie ha subito identificato in essi la propria madre. La cucciola ha iniziato a seguire i felini ovunque e a comportarsi come loro. L’imprinting alla nascita è stato infatti più forte di qualsiasi istinto naturale. Del resto, Willie sembra perfettamente a proprio agio quando sale sui mobili di casa o passa le ore sul davanzale della finestra. Il video della dolce cagnolina ha conquistato i cuori degli utenti del web, che in migliaia hanno espresso il proprio affetto nei confronti della cucciola dalle crisi di identità. (di Elisabetta Guglielmi)