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Il sogno di molti amanti degli animali potrebbe presto diventare realtà: la svolta in queste regioni italiane

Published by
Fabiana Donato

Svolta in diverse regioni italiane, la notizia è sempre più concreta: dall’idea alla conquista di un sogno per gli amanti degli animali.

La sensibilità non è una qualità che appartiene a tutti, specialmente per chi è un amante degli animali nel vero senso della parola. Non occorre essere necessariamente vegani o vegetariani per farlo, poiché in questi casi si tratta di scelte importanti che seguono una causa ed abbracciano una specifica filosofia di vita. Quando si tratta però di amore verso gli amici a quattro zampe, è come se si consolidasse in un’unica comunità l’obiettivo di conquistare delle mete, molte di queste appaiono irraggiungibili, ma non sempre i sogni sono destinati a restare nel cassetto. Queste regioni italiane stanno per fare una svolta clamorosa, è una rivoluzione!

Cambiamenti per i cani in queste regioni (curadelcane.it)

Non sempre ci sono cattive notizie, alle volte ci si può stupire persino in positivo. Entra in gioco il duro lavoro della Fondazione Cave Canem, Green Impact e Animal Law Italia (Ali), la quale è composta da amanti degli animali e personaggi che lottano per i loro diritti. L’ordinanza straordinaria è più che inaspettata, specialmente perché tratta un argomento molto delicato, ma senza dubbio si rivela essere qualcosa di unico nel suo genere.

Mai prima d’ora si era lasciato tutto questo spazio agli amici a quattro zampe. Soltanto il fatto di aver una grossa fetta di amanti degli animali da ogni parte d’Italia, uniti in una sola comunità, fa pensare che il futuro possa essere migliore anche per loro. Ecco di cosa si tratta e chi sono gli attori in gioco.

Svolta regioni italiane, torna il sereno per questi amici!

L’iniziativa è stata promossa proprio per questo periodo, forse uno dei più difficili da gestire, quello estivo. Le sfide climatiche abbracciano tutti gli esseri viventi, non solo l’uomo. Purtroppo sono diverse le notizie che fanno gelare il sangue, specialmente per chi convive con animaletti domestici ricchi d’amore incondizionato. Il torrido caldo estivo è un problema per tutto il pianeta. Figuriamoci per cani che soffrono sotto il sole cocente incatenati ad un’esistenza triste e con un finale altrettanto tragico.

Cambiamenti per i cani in queste regioni (curadelcane.it)

Si son raccolte circa 40 mila firme per conquistare la meta, e queste provengono dalla coalizione di associazioni provenienti da Campania, Lazio, Provincia Autonoma di Trento e Toscana. Questi gruppi lavorano duramente da anni. Già nel 2021 si sono mostrati sempre più attivi con la campagna #liberidallecatene. Lo scopo è quello di eliminarle rendendole vietate, specialmente nel periodo estivo. Infatti, sono sempre troppe le notizie di animaletti che muoiono a causa del caldo. Anche perché essendo incatenati non sempre riescono a raggiungere punti nei quali c’è fresco e ombra. Oppure anche solo arrivare alla loro ciotola.

I promotori del progetto sono gli esponenti delle associazioni Gaia Angelini, Federica Faiella, Alessandro Ricciuti. Credono fortemente nella causa, e sperano di convincere i presidenti a rendere illegale la pratica. Specialmente perché l’animale legato in catene, è destinato a morte certa anche a causa di eventi di forza maggiore o di causa naturale. Perché gli incendi, frane o disastri ambientali colpiscono chiunque, e chi è in catene non piò liberarsi.

La riforma per la tutela degli animali e l’articolo 9 della costituzione confermano che è lo Stato a doversi occupare della tutela negli obiettivi e forme per gli animali. Alla fine però, sono i singoli enti locali che approfondiscono le garanzie per gli amici a quattro zampe. Infatti, il divieto delle catene vige nelle seguenti regioni: Lazio, Campania, Umbria, Marche, Emilia Romagna, Abruzzo, Puglia, Lombardia, Veneto, oltre a Trento.

Infatti, la Campania ha integrato la Legge Regionale ponendo una sanzione per i trasgressori, il Lazio ha introdotto un chiaro divieto per chi mette il cane in catene, stessa situazione per la provincia autonoma di Trento.

Fabiana Donato

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Fabiana Donato