Si dice che i cani possano essere in grado di accorgersi della presenza di cancro negli esseri umani, grazie al loro potente olfatto: scopriamo insieme se è la verità.
Si dice spesso che i cani siano in grado di fiutare il cancro, diagnosticando la presenza di tumori nei loro compagni di vita umani. Il cane o Canis Lupus Familiaris ha origini molto antiche e, da sempre, è considerato il migliore amico dell’uomo. Fedele compagno, ci è vicino in tutti i momenti della vita – belli o brutti che siano – donandoci amore infinito e conforto, senza chiedere nulla in cambio.
Nel corso degli anni, sono stati fatti numerosi studi sui cani, sul loro comportamento e sul rapporto che questi hanno con gli esseri umani. Uno di questi è quello che riguarda la possibilità che questi animali possano riuscire a fiutare i tumori. Ma è vero?
Diagnosi tumori: gli studi sulle capacità olfattive dei cani
È nel 1989 che è stato pubblicato il primo documento scientifico riguardante la diagnosi di un cane, in merito a un melanoma. Il cane, infatti, aveva annusato in modo ossessivo una parte della coscia della sua “mamma umana”, rivelando poi la presenza di un tumore. L’avvenimento aveva trovato spazio sulla rivista The Lancet, che aveva pubblicato la segnalazione effettuata da due dermatologi inglesi che avevano evidenziato lo strano e insistente comportamento del cane della paziente in merito a un suo neo. Allarmata dal comportamento del suo quattro zampe, la donna si era recata dal medico e aveva fatto la scoperta del melanoma maligno.
In seguito a questo evento, si sono verificati casi simili. Per questo motivo, sono stati effettuati diversi studi in merito allo straordinario olfatto dei cani. Uno studio fatto nel 2004 e pubblicato sul British Medical Journal e uno studio del 2006 pubblicato sulla rivista Integrative Cancer Therapy vedeva annusare il fiato o le urine dei pazienti con diversi tipi di cancro (seno, polmoni, prostata, vescica e rene). Questi studi, però, hanno messo in evidenza “un’accuratezza modesta”, come riportato dal sito dell’AIRC.
Sono stati fatti altri studi simili a questi, come quello pubblicato sul Journal of Alternative and Complementary Medicine nel 2008 e quello pubblicato sul Journal of Breath Research nel 2015. Naturalmente, gli studi in tal senso proseguono ma, affinché i test con i cani possano effettivamente essere considerati di tipo diagnostico, occorre che vi sia una precisione pari o superiore a quella degli altri test attualmente in uso.
I cani possono accorgersi della presenza del cancro?
Concludendo, è chiaro che il metabolismo dei tessuti sani sia differente da quelli tumorali e che le molecole volatili odorose prodotte possano essere riconosciute, a livello olfattivo, dai cani che hanno un numero elevato di recettori olfattivi. Occorre, però, di più affinché i nasoni dei cani possano essere considerati degli efficaci sistemi diagnostici.
Ad ogni modo, i cani restano degli ottimi alleati in tal senso. Se un cane, quindi, annusa insistentemente una parte del corpo, è comunque consigliabile dirlo al proprio medico che effettuerà una diagnosi, eseguendo gli appositi esami.