Carne coltivata per cani e gatti, cosa farà l’Italia: a che punto siamo

L’Italia è pronta a vietare la carne sintetica per cani e gatti: il nuovo cibo per animali domestici approvato dall’Unione Europea non sarà permesso nel territorio italiano. 

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La carne coltivata per cani e gatti potrebbe essere vietata in Italia (Screenshot Foto di Gentle Dog Trainers da Pixabay – curadelcane.it)

L’Unione Europea ha dato il sì per la produzione di carne sintetica da utilizzare come cibo per gli animali domestici. La prima impresa a ottenere la registrazione per tale produzione è stata una start up della Repubblica ceca, la Bene Meat Technologies. L’Italia, invece, si esprimerà in proposito al commercio di carne sintetica con un disegno di legge entro il 16 novembre. Il provvedimento italiano sarà volto a introdurre il divieto di produrre e commercializzare carne sintetica coltivata per uso alimentare o per i mangimi animali. In sede europea, però, tale provvedimento potrebbe essere fermato.

Il disegno legge per vietare la produzione di carne sintetica per cani e gatti: detrattori e sostenitori

La legge sul divieto della produzione di carne coltivata, che la Camera dei Deputati si accinge a votare, potrebbe essere oggetto di oggetto di una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea.

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Carne sintetica realizzata da cellule di animali vivi o da tessuti di animali vertebrati (Screenshot Foto di AURELIE LUYLIER, You’re Welcome! da Pixabay – curadelcane.it)

Il Senato ha già approvato il provvedimento, sostenuto dal Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida. Il disegno di legge, che prevede il divieto di produzione e commercializzazione di alimenti e mangimi sintetici. era stato approvato lo scorso marzo dal Consiglio dei ministri. A luglio il Senato ha dato il via libera alla legge, che ora deve essere approvata alla Camera. La legge prevede fino a dieci mila euro di multa per chi venderà alimenti e mangimi prodotti a partire da colture cellulari o da tessuti derivanti da animali vertebrati.

Il dibattito sulla carne coltivata, definita spesso “carne sintetica”, è molto sentito in tutti i Paesi europei. I detrattori di questi alimenti sintetici denunciano l’assenza di studi approfonditi sulla sicurezza nutrizionale della carne coltivata. Non si può escludere che questi alimenti possano determinare l’innesco di cellule tumorali determinate dalle staminali. Denunciano inoltre l’elevata produzione di anidride carbonica e l’alto costo energetico del procedimento per la produzione della carne.

I sostenitori di questi alimenti, invece, ricordano, tra i vantaggi della carne coltivata, l’assenza di antibiotici e la diminuzione degli animali uccisi. Elencano anche il minore impatto ambientale, l’assenza di consumo di acqua e suolo per l’allevamento degli animali. Sono molte le aziende e le start up impegnate a livello globale negli studi sulla produzione della carne coltivata. Negli Stati Uniti d’America, ad esempio, l’azienda Upside Foods and Good Meat ha ottenuto lo scorso giugno l’approvazione per la carne sintetica derivata da cellule animali.

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Carne per animali domestici: le decisioni dell’Unione europea sugli alimenti sintetici (Screenshot Foto di Ulrike Mai da Pixabay- curadelcane.it)

A differenza dell’azienda statunitense, la start up ceca Bene Meat si è concentrata solo sul settore del cibo per gli animali domestici. La Bene Meat è la prima azienda a livello globale ad avere ottenuto un prodotto sintetico che sarà alla base del cibo per cani e gatti. Questa start up ha ricevuto la certificazione dello European Feed Materials Register.  Avviata nel 2020 e di proprietà del gruppo ceco di dispositivi medici Btl, questa impresa utilizza cellule di animali vivi che vengono coltivate poi in laboratorio.

Se la Camera approvasse la legge, l’Italia diverrebbe il primo Paese al mondo a vietare la carne coltivata. Dopo che il provvedimento sarà approvato dalla Camera, il Governo dovrà attendere la decisione dell’Unione europea. La Coldiretti, la principale Organizzazione degli imprenditori agricoli a livello nazionale ed europeo, ha lanciato una petizione a favore del provvedimento e ha già raccolto due milioni di firme. Secondo Coldiretti, il 74% degli italiani è, quindi, contrario al cibo prodotto in laboratorio, sia che su tratti di carne che di pesce.

Il trattato sul funzionamento dell’Unione europea proibisce agli Stati membri di imporre restrizioni quantitative all’importazione o all’esportazione di merci. Il trattato consente però eccezioni per motivi legati alla protezione della salute pubblica. Proprio in virtù dell’assenza di studi approfonditi sulla sicurezza nutrizionale della carne coltivata, il governo italiano tenterà di giustificare la legge contro la carne sintetica. (di Elisabetta Guglielmi)

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